PERCHÉ

Il conflitto kosovaro, colpo di coda della tristemente lunga serie di conflitti balcanici, ha causato un numero di profughi che supera il mezzo milione. Di questi, moltissimi si sono diretti nelle vicine regioni albanesi, portando alla creazione di campi di fortuna e a un progressivo deteriorarsi della situazione per la popolazione kosovara, già messa a dura prova dalle azioni militari e dai bombardamenti delle milizie impegnate nelle regioni di frontiera.

COSA FA FOIC

Tra il 1999 e il 2003, in collaborazione con ISI, l'organizzazione che raggruppava le tre sigle sindacali creata per intervenire in quell'area, Foic è stata impegnata nella gestione di due piccoli Campi profughi (Shuschice e Bradashesh) nella città di Elbasan, in Albania.

I RISULTATI

Due grossi TIR, imbarcati sui traghetti della Missione Arcobaleno, hanno attraversato l'Adriatico da Bari a Durazzo, per portare aiuti umanitari alle popolazioni ospiti nei campi. Per quattro mesi, fino al ritorno dei profughi in Kosovo, diversi giovani volontari, ragazzi e ragazze, si sono alternati alla gestione dei campi. A questo si è aggiunto l’impegno a Peja, città kosovara non lontana dal confine albanese e particolarmente colpita dagli scontri, dove i nostri volontari sono stati impegnati attivamente nella ricostruzione.